INSONNIA

L’abbiamo provata un po’ tutti, nel corso della vita, quella fastidiosa difficoltà a prender sonno, nonostante la stanchezza di una giornata sulle spalle. Per non contare quante volte ci siamo svegliati nel cuore della notte senza riuscire ad addormentarci. C’è poi chi lamenta un sonno frammentato e poco ristoratore e chi giura di non riuscire nemmeno a chiudere occhio!

Eppure il sonno è una capacità fisiologica dell’organismo: dovrebbe avviarsi e procedere senza sforzo. Invece buona parte della popolazione sarebbe afflitta da qualche disturbo del sonno, da lieve a moderato a grave.

La questione è importante perché dormire bene si accompagna a un miglior tono dell’umore, a migliori prestazioni cognitive e relazioni sociali più soddisfacenti. E il buon sonno preserva anche la nostra salute fisica, rafforzando il sistema immunitario e proteggendo il sistema cardio-circolatorio.

Infatti è clinicamente accertato che la deprivazione cronica del sonno può determinare (o aggravare) disfunzioni metaboliche, cardiache o neurologiche e può favorire l’emergere di disturbi ansiosi e depressivi. In generale rallenta la nostra efficienza fisica e mentale, oltre che impoverire la qualità della vita, rendendoci nervosi, stanchi, fragili, demotivati.

È quindi essenziale prendersi cura di sé. E non è mai troppo tardi per iniziare a occuparsi del proprio benessere e della propria salute. Puoi farlo insieme a me.
Il protocollo di cura che propongo è il Trattamento Cognitivo-Comportamentale dell’Insonnia (CBT-I), utilizzato in tutti i Centri di Medicina del Sonno. Prevede l’apprendimento di strategie utili all’addormentamento e il disapprendimento di tutto ciò che lo inibisce. Il trattamento si può riassumere in 7 passi:

1. Diario del sonno
2. Igiene del sonno
3. Apprendimento per associazione
4. Restrizione o Compressione del sonno
5. Intenzione paradossale
6. Intervento cognitivo
7. Mindfulness per l’insonnia

Se vuoi saperne di più, scrivimi a pecorara@gmail.com o cercami su Whatsapp e Telegram al + 39 333 7606146

Photo: Sylvie Tittel