SOLUTION JOURNALISM NETWORK E SALUTE MENTALE

Quali i temi centrali e sfidanti per i giorni a venire? Preservare la salute mentale, insieme a fiducia e speranza, in un momento di profonda crisi planetaria: emergenze geopolitiche, emergenza climatica e sanitaria. La tempesta perfetta, un connubio letale per la nostra salute mentale.

Come si può mantenere un contatto con il mondo quando i media (tutti inclusi) riportano incessantemente notizie disperate e disperanti? Come riuscire a navigare tra tutte le informazioni, restare aggiornati e non intossicarsi?
Una strada molto promettente è quella proposta da una squadra, ormai nutrita e internazionale, di giornalisti impegnati a cambiare la narrativa delle news.
Si tratta del Solution Journalism Network.

È un modo di offrire le notizie che non ci congeli in uno stato di impotenza e disperazione. Che ci permette di tenere aperti gli occhi sui problemi porgendoci una migliore comprensione, così come le possibili soluzioni. La sensazione infatti è che l’approccio giornalistico che va per la maggiore sia quello sensazionalistico, dove vince chi la spara più grossa e più grave, senza fornire chiavi di lettura adeguate e senza fornire il resto del racconto, lasciandoci con un tremendo interrogativo: Sì, ok… e quindi ora come si fa??

Questo tipo di giornalismo vecchio stampo (e anche un po’ truffaldino) mira a metterci ansia per tenerci agganciati. Non è nient’altro che manipolazione: un modo di giocare con le nostre paure, farci sentire inadeguati e in colpa, così che continuiamo a cercare notizie sperando inutilmente in una migliore comprensione e in una rassicurazione. Che non arriva mai.

È così che questa rete internazionale di giornalisti sta sensibilizzando il mondo dell’informazione affinchè i servizi e gli articoli che si pubblicano siano sempre più attenti a questi 4 punti chiave:
1. OFFRIRE SOLUZIONI E RISPOSTE. Quando si parla di un problema (sociale, climatico, sanitario, geopolitico) essere chiari nella spiegazione e nella sua contestualizzazione. E altrettanto chiari ed aesaustivi nel porgere tutte le soluzioni in campo per affrontarlo
2. OFFRIRE COMPRENSIONE E INSIGHT. Quando s’illustrano le soluzioni in campo, spiegare cosa sta funzionando e perchè. E, se qualcosa non funziona, impegnarsi a spiegare cosa e quali informazioni utili ci offre questo “fallimento”
3. OFFRIRE DATI E PROVE. I problemi e le soluzioni, ciò che funziona e ciò che no, devono essere supportati da dati quantitativi e/o qualitativi a sostegno. Per dare il buon esempio e combattere le fake news
4. MOSTRARE I LIMITI. Non si tratta di raccontare una bella favoletta. Il giornalismo dev’essere rigoroso e se qualcosa non ha gli esiti sperati, occorre analizzare perchè. O anche spiegare perchè una soluzione funziona in un contesto e non in un altro, in modo che chi volesse avvantaggiarsi di una soluzione lo faccia il più possibile consapevolemente, conoscendo pro e contro.

Come si può intendere, si tratta di un approccio profondamente costruttivo, che mira non a colpirci come bersagli, ma ad aumentare la consapevolezza di ciò che ci succede intorno e la conoscenza di tutte le risorse che si possono mettere in campo. Si tratta di un modo totalmente nuovo, etico, rigoroso, inclusivo e non disturbante di portare le notizie, anche le più scomode e difficili. Non possiamo perire di news scioccanti che ci tolgono il respiro a ogni ora del giorno. Così come non possiamo non sapere cosa accade nel mondo e nascondere la testa sotto la sabbia.
Ora l’alternativa esiste e da professionista della salute mentale mi auguro che sempre più giornalisti e testate scelgano la strada della consapevolezza e del rispetto della psicologia delle persone, non alterando i fatti ma trasformandone la narrativa da tossica a costruttiva.


IN TEMA:
Solution Journalism – Mission
https://www.solutionsjournalism.org/about
Se Lady Gaga parla di salute mentale
https://www.rossanasilviapecorara.com/se-lady-gaga-parla-di-salute-mentale
Eco-ansia, attacchi di panico e crisi climatica
https://www.rossanasilviapecorara.com/eco-ansia-attacchi-di-panico-e-crisi-climatica/
Disconnessione selettiva, perchè ormai rifiutiamo le cattive notizie
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